E se anche tu imparassi a fare come l’aragosta?
“L’aragosta è un animale morbido e molle che vive dentro un guscio rigido che non si espande mai. Mentre il corpo dell’aragosta cresce, il guscio resta immobile e diventa sempre più stretto e scomodo, al punto che l’aragosta non può fare altro che liberarsene. Sentendosi sempre più sottopressione e a disagio, va quindi a nascondersi tra le rocce. Lì, in un momento di estrema fragilità, lascia andare il vecchio guscio e ne crea uno nuovo che possa adeguarsi alle sue nuove dimensioni. Ad un certo punto, continuando a crescere, anche questo guscio diventa stretto e scomodo. Allora, tornerà in un luogo riparato e ripeterà il processo. Lo stimolo che rende possibile la crescita dell’aragosta è la scomodità, il disagio, il dolore.”
Se provi a pensare a questa storia adattandola a tutte le volte che percepisci un dolore, un fastidio, puoi provare a capire perché ti ho scritto all’inizio di questo post di imparare a fare come fa l’aragosta.
Io dico sempre che il corpo è la mia guida perché ogni volta che mi sono trovata davanti ad un bivio, ogni volta che ho provato delle difficoltà è stato ascoltando il corpo che sono riuscita a trasformare un ostacolo in opportunità.
Prendersi cura di sé significa anche imparare ad ascoltare il corpo quando ci manda dei segnali di disagio attraverso delle malattie; ogni sintomo porta dentro di sé un messaggio, e se ti limiti ad eliminare il sintomo non ne comprenderai lo scopo. Se invece lavori integrando la cura con l’ascolto eliminerai il sintomo e ne comprenderai il significato.
Prova a fare come l’aragosta che, quando sente il fastidio del guscio stretto si allontana, si cerca un posto riparato, e si permette di fermarsi per cambiare e curarsi. Quando senti un disagio, un fastidio impara a fermarti, trova uno spazio tranquillo, una posizione comoda e inizia a respirare.
Resta ad ascoltare la voce del tuo corpo.
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2 pensieri su “Ascolta il tuo corpo: diventa un’aragosta.”