La resilienza è una parola che si incontra abbastanza presto sul cammino della consapevolezza soprattutto nei momenti di difficoltà. Approfondendo l’argomento nel mio percorso di studi e durante la scrittura del libro, mi sono imbattuta nella parola kintsugi ( o kintsukoroi) che mi piace chiamare resilienza giapponese, per via della sua origine.
L’arte del kintsugi è una tecnica artistica nata in Giappone che consiste nella riparazione di un oggetto rotto attraverso l’ esaltazione delle crepe con un metallo prezioso. La filosofia che se ne può ricavare applicando il concetto di base di questa tecnica alla vita, è quello di trasformare le proprie ferite riempiendole di oro.
Rendere preziose le proprie fragilità. Essere o diventare consapevole che la tua unicità dipende soprattutto dalla tua capacità di trasformare le ferite in oro è un grande passaggio nel percorso di crescita. Significa incontrare la fragilità con coraggio e imparare una lezione da una sofferenza che, con il tempo, si trasforma in forza.
Come si trasforma un dolore in qualcosa di prezioso?
Nell’arte del kintsugi esistono diverse fasi che richiedono tempo, costanza, ripetizione della tecnica e pazienza. E’ un processo lungo che richiede a volte anche mesi per rifinire l’oggetto. E’ una tecnica che richiede azioni come raccogliere, pulire, togliere, aggiungere, osservare, levigare, assemblare, ricostruire, trasformare. Spesso richiede di ripetere i passaggi piu’ di una volta. Esattamente quello che succede in un percorso di trasformazione di un dolore o di una sofferenza in lezione di consapevolezza .
Ho trovato molto utile ed interessante l’approccio di Tomas Navarro nel suo libro dal titolo “Kintsukuroi. L’arte giapponese di curare le ferite dell’anima.” (nella versione italiana) o “Kintsugi: Embrace your imperfections and find happiness – the Japanese way.” (nella versione inglese). Se vuoi approfondire l’argomento e andare al di là della sterile definizione puoi utilizzare per la lettura del libro di Tomas Navarro per il tuo percorso.
Kintsugi e consapevolezza corporea
Cosa succede quando la consapevolezza corporea incontra l’arte del kintsugi?
Attraverso l’ascolto del corpo incontri il tuo mondo interiore ed è facile che tu possa incontrare anche le ferite che lo compongono. Il corpo tiene memoria di tutto. Applicando l’arte del kintsugi alla consapevolezza corporea puoi accogliere le tue ferite senza giudizio e, un processo dopo l’altro, riuscire a trasformarle.
È con l’ascolto del tuo corpo, del tuo intuito e mantenendo la fiducia nel processo che scoprirai in che modo riempire di oro le tue ferite. Ognuna di noi trova la propria strategia per prendersi cura di se stessa.
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