Perché la maggior parte delle pratiche di consapevolezza corporea si fanno ad occhi chiusi? Per quanto mi riguarda, in tutte le pratiche corporee che conduco c’è un momento in cui propongo la scelta: chiudere gli occhi o tenerli aperti.
Può un semplice gesto come chiudere gli occhi o tenerli aperti essere l’inizio di un percorso di ascolto corporeo? Assolutamente sì. Spesso siamo tentati di cercare qualcosa di complicato, dimenticandoci che è nella semplicità che si nasconde la saggezza. Con questo articolo provo a darti qualche spunto per approfondire il “messaggio degli occhi”.
Gli occhi possono essere tenuti chiusi per non farsi distrarre dall’ambiente esterno o per entrare maggiormente in contatto con il proprio mondo interiore, ma possono anche conciliare il sonno e/o la rêverie e la fuga dal momento presente. Gli occhi aperti possono aiutarti ad allenare la concentrazione, portando lo sguardo su un punto preciso, aiutandoti a mantenerti sveglia/o, ma possono anche impedirti di lasciar andare il controllo. Dipende da te, da come ti senti in quel momento e dalla finalità della pratica. Tutto va contestualizzato, non c’è un assoluto giusto o sbagliato e, come sempre, la risposta migliore è quella che ti indicherà il tuo corpo.
Ascoltare il proprio corpo significa anche questo: accorgersi della differenza e della proprie preferenze e resistenze.
Io chiudo gli occhi quando voglio vedere meglio e radicarmi, e li tengo aperti quando ho bisogno di accorgermi della realtà che mi circonda ed entrare in azione.
Spunto per la tua pratica
Se sei abituata/o a chiudere gli occhi in automatico ogni volta che mediti o fai un rilassamento, prova a chiedere al tuo corpo cosa vuole scegliere veramente in quel momento.
Immagina che gli occhi siano una porta che puoi chiudere verso l’esterno per aprire all’ interno, che puoi aprire verso l’esterno per chiudere all’interno o che puoi lasciare a metà per far circolare interno ed esterno mantenendo una visione interiore. Lasciati condurre dalla saggezza corporea e sperimenta scegliendo liberamente il tuo percorso prendendolo con leggerezza profonda.
Mantenere una visione interiore è per me la chiave di ogni pratica di consapevolezza corporea. Lo sguardo rivolto dentro di sé può essere fatto sia chiudendo gli occhi sia tenendoli aperti.
Ultimo ma non meno importante, non dimenticarti di giocare con la tua consapevolezza corporea!
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