“La fine è il mio inizio” è il titolo di un famoso libro di Tiziano Terzani, un bellissimo libro.
Mi capita spesso di trovare sguardi perplessi quando, con semplicità e tranquillità, parlo della fine come momento da onorare e in un certo senso festeggiare.
Parlo della fine delle cose, della fine delle relazioni, della fine di un lavoro, della fine della vita, della Fine con la F maiuscola insomma.
La fine arriva sempre e questo è un fatto che non possiamo discutere, e per la maggior parte delle volte (anche quando è una liberazione) è dolorosa.
Ci sono vari modi per affrontare questo dolore, e ci sono infinite sfumature dell’anima . Chi si permette di provarle tutte, di farsi attraversare dalle emozioni, di vivere il momento presente di dolore, di amarezza, vedrà comparire piano piano una sensazione di risanamento delle ferite, di sollievo dal dolore e inizierà a comprendere un senso ed accogliere un nuovo inizio.
Ho provato svariate fini e, una fine dopo l’altra, ho compreso che è necessario onorare la fine per poter accogliere l’inizio altrimenti si resta incastrati in una fine senza inizio e sospesi in un dolore che lentamente ci spegne.
Ma cosa significa onorare la fine ?
Significa non negare le emozioni di dolore, significa prendersi il tempo di respirare nella fine, non scappare, stare con quello che c’è.
Lavorare con la fiducia, la pazienza, la compassione e la calma.
L’inizio è sempre poco dopo la fine.
La fine è sempre un nuovo inizio.
Da qualsiasi punto la guardi la fine corrisponde sempre all’inizio.
E quando smetterai di averne paura ti accorgerai di un filo conduttore che guida le tue esperienze e riuscirai a comprendere che c’è un senso anche quando non lo vedi.
2 pensieri su “Onorare la fine ed accogliere l’inizio”