Ognuno di noi ciclicamente percorre la strada del cambiamento: è inevitabile ed è a volte necessario affinché le situazioni possano evolvere. La scelta di cambiare può nascere da un percorso di consapevolezza interiore o da una goccia che fa traboccare il vaso.
La goccia del cambiamento
Quando è la goccia ad avviare il processo il cambiamento, questo può manifestarsi apparentemente in modo molto veloce, quasi inaspettato, senza alcun passaggio intermedio, proprio come una goccia che rovescia un vaso. In realtà, anche in questo caso, è sempre frutto di un processo interiore spesso lungo e per la maggior parte delle volte inconsapevole.
Spesso i cambiamenti che arrivano in questo modo portano con sé una fase distruttiva che rompe gli schemi in maniera forte e decisa. Non c’è una modalità giusta o sbagliata nel processo di cambiamento, e a volte l’unica soluzione è proprio quella di creare una rottura decisa.
Ogni volta che un cambiamento avviene grazie ad una goccia, c’è sempre una reazione un po’ forte, a volte necessaria non lo metto in dubbio, ma spesso eccessiva. Tutto ciò che che è stato trattenuto, ad un certo punto, quasi inaspettatamente, esplode. Se non ci fosse ogni tanto questa goccia, probabilmente per alcune persone molti cambiamenti non avverrebbero. In questo caso bisogna essere consapevoli delle conseguenze e assumersene la responsabilità. (Attenzione: ho scritto responsabilità e non colpa. I sensi di colpa non sono mai una scelta che fa crescere, ma un’opzione che ti incastra in un vortice che ruba le energie, mantenendo una situazione di immobilità).
Finché è un vaso che si rompe, è possibile raccogliere i cocci e pulire; ma se al posto del vaso ci sei tu? Il tuo corpo? La tua vita? Beh, anche in questi casi ci si può rimboccare le maniche, risollevarsi e ricostruirsi, ma il dolore è ben diverso e la strada un po’ più lunga.
E’ possibile agire prima che la goccia faccia traboccare il vaso (o la tua vita)? Io credo che un buon modo sia quello di fermarsi ogni giorno e ascoltare dentro di sé “il livello dell’acqua” imparando a mettere dei confini e a pronunciare dei “no” in modo assertivo e funzionale. Ho molta fiducia nei piccoli ma costanti cambiamenti.
La strada del cambiamento interiore
Quando un cambiamento avviene invece attraverso un percorso di consapevolezza interiore, lo scenario cambia e i tempi sono diversi. In questo caso c’è bisogno di allenare la pazienza e rallentare il passo. A volte si tratta di un lungo processo di elaborazione e trasformazione. Dentro di sé è possibile avvertire un disagio, anche lieve, che spinge a modificare qualcosa nella propria vita senza sapere esattamente cosa e come.
La strada del cambiamento è una strada che raramente appare chiara e dettagliata subito dall’inizio. A volte si svela solo nel momento in cui si decide di percorrerla e lo fa un passo dopo l’altro.
Esiste un tempo necessario di sospensione affinché la strada possa diventare più chiara. Per rappresentare questo momento l’immagine che utilizzo è l’immagine del ponte.
Il ponte del cambiamento è quel pezzo di strada che si percorre in bilico tra la consapevolezza di sentire che è arrivato il momento di cambiare e le resistenze che tendono a mantenere la situazione immutata.
Esiste un “prima del cambiamento”, un “dopo il cambiamento”, ed esiste il tempo del percorso della trasformazione in cui avviene il vero e proprio cambiamento.
È quel tempo sospeso che si percorre internamente che diventerà il più importante. Quello che verrà ricordato dalla memoria corporea perché ricco di coincidenze, sincronicità, nuovi incontri e conoscenze.
Il cambiamento è una strada fatta di conflitti tra osare e resistere, controllare e lasciare andare, un cammino fatto di contraddizioni e di disequilibri da affrontare e risolvere. È il tempo in cui si incontrano le resistenze sotto forma di paure, ferite da guarire e pensieri auto sabotanti.
Le resistenze ai cambiamenti ci sono sempre anche in chi è allenata/o a cambiare. Le resistenze rappresentano il proprio vissuto che va ascoltato e rispettato ma non fatto diventare una condanna. Una volta riconosciute possono essere superate e lasciate andare se non permettono di evolvere. Identificare le proprie resistenze è una tappa fondamentale in un processo di cambiamento perché è ciò che permette di fare una scelta con consapevolezza e gradualità.
In tutti i cambiamenti, sia nel caso della goccia che nel caso di un percorso interiore, il corpo assume un ruolo da protagonista assoluto. Il corpo è la bussola che ti aiuta a scegliere la strada migliore per te.
Credo anche io nel potere dei piccoli cambiamenti graduali.
Un cambiamento troppo repentino dovuto ad un traboccare del vaso, oltre ad essere traumatico e molto doloroso, non credo che possa farci cambiare davvero e risulta destabilizzante.
Mi viene il dubbio poi che sia un fuoco di paglia: dopo qualche tempo, si ritorna al punto daccapo.
Mi piace l’immagine del ponte e soprattutto quella del tempo sospeso.
Mi sento proprio così in questo momento della mia vita: mi pare a tratti di essere cambiato, in altri momenti invece mi sembra di essere sempre il solito.
Quando mi sento male, tendo a tornare (con la coda tra le gambe) indietro sui miei passi.
Quando mi sento bene ho invece la voglia di correre veloce sulla nuova strada e distruggere il ponte alle mie spalle, così da non avere la tentazione di tornare indietro!
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