Approccio psicomotorio
Consapevolezza, Consapevolezza corporea

L’approccio psicomotorio alla consapevolezza

L’approccio psicomotorio è la sfumatura che caratterizza la mia pratica di consapevolezza ed è ciò che la rende corporea per me. Se la mia pratica di consapevolezza fosse un albero (riprendendo l’articolo del corpo-albero), la radici dell’albero sarebbero psicomotorie.

In questo blog scrivo spesso di consapevolezza corporea ed ho pensato che fosse arrivato il tempo di raccontarti come queste due parole (consapevolezza corporea) sono arrivate sulla mia strada.

L’approccio psicomotorio

La mia formazione di base è quella psicomotoria e, nonostante non lavori più da ormai 5 anni in ambito terapeutico, non l’ho dimenticata, ma solo modificata. La “mia” psicomotricità si è trasformata nel tempo e si è integrata con le diverse metodologie psico-corporee immergendosi nel contesto della crescita interiore, passando dai bambini agli adulti e dalla terapia ad un contesto di formazione ed educazione all’ascolto.

Quando la prima volta, nel 1998, iniziai a praticare la meditazione era ancora una strada poco frequentata e piena di pregiudizi. Scelsi la meditazione abbinata anche allo yoga come pratica di sostegno per il mio lavoro di terapeuta. Puoi immaginare la gioia che provo nel vedere quanto siano cambiati i tempi e quanto le letture e le pratiche legate alla meditazione e alla consapevolezza in generale si siano moltiplicate.

Ho sempre ritenuto importante la cura di se stesse/i soprattutto quando si fa un lavoro che comporta la relazione di aiuto. Conoscere le proprie potenzialità, i propri limiti, ascoltare il proprio vissuto prima di incontrare lo spazio e il mondo dell’altro è una pratica che non dovrebbe mai mancare nelle professioni di aiuto. Trovare uno spazio in cui potermi “ricentrare” e ricaricare dopo tutti i trattamenti del giorno, o prima di iniziare la giornata mi ha sempre portato dei grandi benefici.

Con il senno di poi, questa sana abitudine che ho mantenuto nel tempo, seppur trasformandola notevolmente, è ciò che mi ha permesso di abbracciare con coraggio e fiducia diversi cambiamenti tra cui anche la decisione di mettere la parola fine al mio lavoro di terapista della psicomotricità.

Quando ho iniziato a lasciar integrare dentro di me l’approccio psicomotorio con le pratiche di consapevolezza è stato naturale denominarla consapevolezza corporea lasciando andare solo visivamente il termine psicomotricità che percepisco tuttora ancora troppo legato al mondo dell’infanzia o della terapia.

La consapevolezza

La parola consapevolezza è una delle parole che viene utilizzata spesso nei contesti di crescita interiore ed è così generica che può abbracciare diversi stili e metodologie. Come in tutti i casi in cui i confini non sono netti e precisi si rischia di utilizzare una parola per tutto e per semplificare eccessivamente il suo significato. La consapevolezza è diventata una moda? Tutti ne parlano e pochi la praticano? Non lo so, ma quello che so è che quando la pratichi, ne comprendi le potenzialità e i benefici, e sai riconoscere chi è un praticante o solo un “teorico”.

La consapevolezza è un attitudine che comporta l’essere presenti a ciò che accade, portare un ascolto più attento al mondo interiore e renderti conto delle conseguenze delle tue parole e delle tue azioni nel mondo esterno.

La consapevolezza legata alle emozioni diventa consapevolezza emotiva, quella legata al corpo diventa consapevolezza corporea, quella legata ai temi del femminile diventa consapevolezza femminile. La consapevolezza può essere declinata nei diversi ambiti senza perdere il suo scopo primario: farti “accorgere” della tua vita e della strada che percorri.

Le diverse pratiche di consapevolezza non sono in competizione tra loro, ma collaborano con rispetto e gratitudine, così come dentro di me le diverse metodologie e gli strumenti si integrano senza perdere la loro specificità ma regalando sfumature luminose all’insieme.

Ed è così che ho lasciato 5 anni fa la terapia psicomotoria per creare percorsi di consapevolezza corporea individuali con un approccio psicomotorio.

Photo by Simon Berger on Unsplash

1 pensiero su “L’approccio psicomotorio alla consapevolezza”

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