Negli articoli precedenti ti ho illustrato le diverse modalità di praticare la meditazione nella posizione seduta. Con questo articolo voglio portare la tua attenzione all’utilizzo delle mani nella pratica meditativa.
L’immagine che più frequentemente viene in mente quando si pensa alla posizione delle mani nella meditazione è quella del pollice ed indice che si toccano mentre le altre tre dita sono ben distese. In realtà questa è solo una delle tante posizioni che le tue mani possono assumere durante la pratica e ogni mudra (posizione delle mani) può avere un obiettivo diverso.
Al di là del mudra specifico che puoi scegliere l’obiettivo comune a tutte le posizioni delle mani è quello di incanalare e mantenere la tua attenzione. Tenendo premuto tra loro una o più dita della tua mano puoi dirigere, infatti, nel punto della pressione la tua concentrazione.
Non voglio entrare nello specifico della teoria dei mudra, ma se sei interessata a questo argomento ti consiglio di leggere i libri di Gertrude Hirschi che io ho trovato molto utili ed efficaci.
“Mudra – lo yoga delle mani” e “Il potere dei mudra” sono i due libri che io ho letto ed utilizzato per la mia pratica.
L’orientamento delle mani
Al di là dei mudra, puoi anche lavorare sull’orientamento del palmo della mano e creare una differenza nel tuo corpo durante la pratica.
Puoi scegliere di portare le tue mani appoggiate sulle cosce lasciando entrambi i palmi rivolti verso il soffitto o il cielo. In questo modo puoi orientare la tua intenzione sull’aspetto ricettivo, accogliendo cio’ che dall’esterno o dall’alto può arrivare. Puoi anche scegliere di mettere i palmi delle mani a contatto con le cosce e in questo modo, a differenza della posizione precedente, portare la tua attenzione maggiormente all’interno.
Come già puoi immaginare non c’è una posizione giusta o sbagliata, ma c’è la posizione migliore per te in quel momento.
Ascolta il tuo corpo e crea la tua pratica!
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