Come si fa ad aprire la porta della creatività quando ti serve? E’ qualcosa che ha un proprio movimento o può essere incanalata? Queste sono alcune domande che mi sono fatta quando ho iniziato ad approfondire questo argomento.
Io sono convinta che, come l’intuito, la creatività sia un canale a nostra disposizione e che possa essere utilizzato anche intenzionalmente.
Per tanti anni ho pensato: “se sono ispirata scrivo, creo, invento ma non dipende da me” .Ero convinta di essere dotata di una buona dose di creatività, di essere una privilegiata perché avevo delle “illuminazioni”, perché non ero mai a corto di idee nuove e non dovevo far nulla per farle arrivare. Ero però al servizio di una creatività capricciosa: si mostrava solo quando voleva lei. Mi sono accorta che questa convinzione mi ha limitato molto nel tempo e, ad oggi, mi sembra un po’ una scusa.
Ora, con la consapevolezza di oggi, sono convinta non solo che sia un canale che puo’ essere allenato, ma anche che sia presente in ognuna di noi .
Per quanto mi riguarda trovo che la mia essenza, si esprima proprio attraverso il processo creativo. La creatività per me infatti ha molto più a che fare con il processo creativo che con il prodotto in se’.
La porta della creatività è quella porta che apro e quella soglia che varco ogni volta che mi metto in contatto con il mio centro e con il mio spazio sacro.
L’anima ha bisogno della creatività per potersi esprimere.
Cosa significa per te creatività ?
Se provi a spostare l’attenzione dal prodotto al processo potresti accorgerti che la esprimi nella tua vita quotidiana piu’ di quanto pensi. Pensa a quando ti trovi in situazioni complicate o improvvise e a come trovi una soluzione.
Per allenare questa tua abilità hai bisogno di trovare il tuo metodo e i tuoi esercizi. Puoi prendere spunto dai libri, dai corsi, ma è necessario che tu possa creare una tua strada per arrivare ad aprire la tua porta della creatività perché la chiave la possiedi solo tu.
Io la strada l’ho scoperta attraverso l’ascolto del corpo e in contatto con il mio mondo interiore . E il mio allenamento è dato dall’alternanza di spazi pieni e spazi vuoti. E’ attraverso questa ciclicità che riesco a tenere attiva la mia creatività.
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