La prima lezione del percorso “contattare il corpo” (se non hai letto l’articolo precedente vai qui ) è, come tutte le prime lezioni, ricca di aspettative. Aspettative che possono essere deluse o soddisfatte, ma in qualsiasi caso sarebbe meglio non avere ogni volta che si inizia un nuovo percorso. A fare compagnia alle tue aspettative potrebbero anche esserci dei pregiudizi che provengono da tue convinzioni.
Come si può iniziare qualcosa di nuovo o un percorso di ascolto se si è già pieni? Hai bisogno di creare lo spazio dentro di te. C’è una storiella zen molto famosa che rende bene l’idea: te la cito brevemente.
“Un maestro giapponese ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.
Il maestro servì il tè, colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi: “E’ ricolma. Non ne entra più!”
“Come questa tazza, tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?” “
Se credi di essere già arrivata/o, di sapere già tutto, di essere esperto/a, come pensi di poter evolvere? Accogliere il nuovo significa svuotarsi, aprirsi, alzare le antenne e restare svegli per comprendere i segni e accedere alla meraviglia della scoperta. Sorprendersi è una qualità importante in un percorso di crescita.
La tua capacità di sorprenderti e meravigliarti è alla base del tuo benessere: la prima lezione inizia proprio da questa affermazione. Per poter accogliere ed entrare in contatto con il tuo corpo hai bisogno creare uno spazio dentro di te.
Da dove inizio ?
Alcuni iniziano dall’acquisto di abbigliamento comodo e di tappetini, altri dall’acquisto di incensi e candele, altri ancora dalla lettura di libri sull’argomento. Io ti propongo di partire dalle tue aspettative. Per esplorare cosa si muove dentro di te puoi rispondere ad alcune delle domande che trovi qua sotto, ma prima prova a praticare con questa breve esperienza corporea .
Il focus tra le tue mani
Il focus tra le tue mani: Con questa breve pratica puoi migliorare la tua capacità di concentrazione ovvero la tua capacità di portare l’attenzione (il focus) intenzionalmente nella direzione che desideri. E’ una pratica utile sia per “centrarsi” prima di un evento, una riunione o un compito, sia per “ri-centrarsi” dopo . Può essere anche…
Ora che hai trovato il tuo centro e creato uno spazio di ascolto puoi rispondere a queste domande e proseguire nella lettura.
ASPETTATIVE
Cosa ti aspetti che accada nel momento in cui praticherai con costanza l’ascolto del corpo? Cosa ti aspetti di trovare dentro di te, dentro il tuo mondo interiore? Scrivi le risposte su un diario e poi prendi distanza dalle risposte, tornerai a leggerle più avanti.
MOTIVAZIONE: LA BASE DA CUI INIZIARE
Il primo elemento senza il quale la tua pratica non sarà a lungo termine e probabilmente anche poco costruttiva è la MOTIVAZIONE. Senza una motivazione profonda non riuscirai a mantenerti costante. Puoi trovarla da sola/o o puoi avere bisogno di un aiuto esterno e professionale, in ogni caso è necessario che tu sia in grado di scrivere la tua motivazione su un foglio ed averla ben in vista.
“Cosa ti spinge ad incontrare il tuo corpo ?”: rispondi a questa domanda. Avere ben chiara la tua motivazione significa poter accedere ad una parola chiave o ad una intenzione che può essere la spinta per ogni pratica.
La motivazione è una energia che ti permetterà di proseguire con regolarità e pazienza.
Attenzione! Una volta trovata la tua motivazione profonda e iniziato con costanza la tua pratica, tieni sempre ben aperte le tue orecchie: la tua motivazione potrebbe cambiare con il tempo. A volte è solo una sfumatura diversa, a volte cambia notevolmente. Ricordati che sei in cambiamento e che una routine non può essere una pratica rigida.
Per questa prima lezione mi fermo qui, ti do appuntamento al prossimo giovedì e, se vuoi approfondire alcuni argomenti, questi articoli potrebbero esserti utili.
Il tempo e lo spazio vuoto
Hai abbastanza tempo e spazio nella tua vita? Ecco una domanda semplice e potente alla quale potresti provare a rispondere oppure portare con te nella tua pratica di meditazione o di consapevolezza corporea. Ho già scritto dell’importanza e del potere di farsi domande all’interno di un percorso di consapevolezza, per questo, se non li hai…
La pazienza come amica
Hai mai pensato alla pazienza come ad un’amica? Con la pratica di meditazione e attraverso l’ascolto del corpo, io ho avuto modo di incontrare la pazienza e riconoscerla come una alleata, una compagna di viaggio alla quale affidarmi sulla strada della crescita interiore. Non sempre mi è accanto, lo ammetto, ogni tanto la perdo di…
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Conosco quella frase, la prima volta ce l’ha lesse l’insegnante di Naturopatia umanistica di Parma, Pino Ferroni. Ci ho scritto un articolo nella sezione “Maestri Zen”. Buon focus
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Ciao! Grazie per la segnalazione, vado a leggere 🙂
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