bookcrossing
Consapevolezza, Lettura

Bookcrossing: libri in libertà

Bookcrossing: lasciare libri in libertà e permettere ad altri di leggerli gratuitamente. La condivisione gratuita e libera di libri è un fenomeno diverso dalla rete di biblioteche comunali perché è una rete di scambio gratuita fatta da persone che amano i libri e vogliono farli viaggiare. Si tratta, in un certo senso, di utilizzare la consapevolezza al servizio della lettura.

Come funziona? Esistono diversi siti che si occupano gratuitamente di tracciare i libri o le postazioni in cui lasciarle. Il primo nato è quello di Bookcrossing che propone un sistema di tracciamento con etichettatura con codici che permette di osservare il tragitto che compie il libro messo in libertà. Esiste anche il sito di Little Free Library che, oltre a segnalare i luoghi di rilascio, si occupa soprattutto di proporre piccole librerie da installare in giro costruite da artigiani che sostengono il movimento del bookcrossing. Attorno al fenomeno della condivisione dei libri e delle biblioteche diffuse all’aperto o in luoghi custoditi, esistono diversi approcci e anche rete di scambi libri via posta. In questo articolo voglio soprattutto segnalarti un’iniziativa su rete nazionale che merita supporto.

E’ di Giuseppe Rapisarda il progetto “Lascia un libro prendi un libro” che ha creato una mappa di tutti i punti in Italia in cui poter lasciare un libro e prenderne un altro e che sta cercando, con il suo lavoro gratuito e appassionato, di diffondere il concetto di condivisione dei libri. E’ un’iniziativa davvero molto bella che ti segnalo e che mi auguro possa ampliarsi con l’aiuto di tutti. Sulla pagina di “Lascia un libro, prendi un libro” non solo puoi venire a conoscenza di tutte le postazioni di libri liberi, ma puoi anche segnalarne alcune o addirittura chiedere informazioni per crearne una tu. Giuseppe è molto disponibile e sono certa che troverai una postazione vicina a te dove fare i tuoi rilasci di libri.

Bookcrossing: la mia esperienza

La prima volta che ho incontrato questo vocabolo nel 2009 ero una lettrice esclusivamente cartacea e molto attaccata ai libri della mia libreria. Il concetto di lasciar andare un libro (e anche prestarlo) non era all’interno del mio dizionario, lasciar andare altri oggetti non era un problema, ma i libri, no! Nel 2010, in seguito ad una profonda crisi personale, ho affrontato un trasloco ed è stato in quel momento che ho realizzato che gli scatoloni di libri erano nettamente superiori agli altri e nel luogo dove mi sarei trasferita non c’era spazio per tutti loro. Per una questione strettamente pratica e di spazio, ho iniziato a regalare i libri alla biblioteca della zona e alle cassette dei libri che trovavo in giro. E’ stato compiendo quelle azioni di rilascio che ho compreso il dono, la condivisione ed ho lasciato andare il senso di attaccamento che ha caratterizzato la mia lettura per un pò di tempo.

Il bookcrossing può essere una pratica di consapevolezza per lasciar andare?

Per me è stato così.

Photo di copertina di Eugenio Mazzone on Unsplash

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